Bottanuco
e il Parco Adda

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Comune
di Bottanuco

Controversa è l’etimologia del nome di Bottanuco. Benché sin dal suo apparire nei più antichi documenti abbia mantenuto una grafia pressoché invariata - il primo documento ufficiale, rinvenuto tra le membrane capitolari al fascicolo K.X, , risalente all’anno 980, riporta “loco Botenuco” - gli studiosi si dichiarano incerti se farlo risalire ad un nome etrusco “Bottanus” con suffisso in “ucus” (ritrovamenti in Brembate testimoniano i rapporti commerciali di queste terre con gli Etruschi), oppure riferirlo alla via milanese detta Via del Bottonuto e menzionata in documenti del 1132 come “pusterla de Butinugo” e “ad Botonutum”.

Nel 1136 è denominato Botanugo; compare altrove anche come Botenucho, ma già nello statuto cittadino del 1263 è Botanuco.

Da non trascurare, infine, è il fatto che fino alla fine degli anni ’50 del XX secolo, compariva nello stemma comunale una botte di vino a testimoniare che il lavoro agricolo forniva, oltre a biade, cereali e gelsi, anche abbondante vino prodotto dai vigneti coltivati sull’elevata sponda dell’Adda.
Meno complessa pare l’etimologia di Cerro. Numerose località lombarde hanno tale denominazione e – come concordano i vari studi toponomastici – era facile, fino alla metà del secolo scorso, riscontrare in tali zone abbondanza di querce, anche della varietà quercus cerris. Ancora negli anni ‘40 del XX secolo si potevano notare numerosi cerri sulla sponda dell’Adda che va da Cerro a San Gervasio. Inoltre, in quattro dei sei stemmi appartenenti alla nobile famiglia Cerri (anticamente “de Cerro”), compare, su campo bianco- rosso e con in capo due stelle d’oro su fondo blu, una pianta dalla caratteristica chioma verde delle querce.

Per altre informazioni:
https://www.comune.bottanuco.bg.it/https://it.wikipedia.org/wiki/Bottanuco

Parco Adda Nord

Il 4 febbraio 1973 si tenne a Trezzo sull'Adda un Convegno per il Parco Fluviale dell'Adda che vide, tra gli enti promotori, l'Ente provinciale per il Turismo di Milano, il Consorzio Intercomunale dell'Adda, l'organismo che riuniva i Comuni di sponda milanese, e lo stesso Comune di Trezzo, per esprimere congiuntamente la volontà di salvaguardare il patrimonio naturale e paesaggistico attraverso lo strumento del Parco.

Negli anni 1972/1973, la Commissione regionale di studio e ricerca sui parchi stabilì, sulla base delle indicazioni fornite dalle commissioni provinciali appositamente costituite, che tutta l'asta fluviale fino al Po dovesse rientrare in zona di Parco.
Il 4 febbraio 1973 si tenne a Trezzo sull'Adda un Convegno per il Parco Fluviale dell'Adda che vide, tra gli enti promotori, l'Ente provinciale per il Turismo di Milano, il Consorzio Intercomunale dell'Adda, l'organismo che riuniva i Comuni di sponda milanese, e lo stesso Comune di Trezzo, per esprimere congiuntamente la volontà di salvaguardare il patrimonio naturale e paesaggistico attraverso lo strumento del Parco.

Negli anni 1972/1973, la Commissione regionale di studio e ricerca sui parchi stabilì, sulla base delle indicazioni fornite dalle commissioni provinciali appositamente costituite, che tutta l'asta fluviale fino al Po dovesse rientrare in zona di Parco.
Nel conseguente progetto di legge n° 249/74 Misure di salvaguardia urgenti per l'istituzione delle riserve naturali si individuarono i confini del Parco attraverso una planimetria generale. Successivamente la delimitazione veniva perfezionata ed allegata al piano dei parchi approvato dalla Giunta regionale il 10 maggio 1977. Il p.d.l. 103/81 ha mantenuto l'Adda tra i parchi di interesse regionale. Le leggi istitutive dei singoli parchi prevedono, tuttavia, la divisione dell'asta fluviale in due Parchi: Adda Nord e Adda Sud. L'esigenza di questa suddivisione è nata sia per la vastità del territorio interessato dall'intero corso del fiume sia per le peculiari caratteristiche di ciascuno dei due tratti di fiume.

Il tratto di fiume che fa parte del Parco regionale Adda Nord interessa Comuni delle Provincie di Lecco, Milano, Bergamo. La superficie complessiva del Parco (al momento dell'istituzione) è di 5.650 ettari. Il territorio ha la sua quota massima a 260 metri e la minima a 100 metri s.l.m.. All'uscita del ponte di Lecco il livello medio delle acque del fiume è a 199 metri s.l.m.. Il territorio è in parte sottoposto a tutela ambientale e a leggi di salvaguardia precedenti la legge istitutiva del Parco.

Per altre informazioni:
http://www.parcoaddanord.it/https://it.wikipedia.org/wiki/Parco_dell%27Adda_Nord

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